5 facts sullo stato dell’inquinamento dell’aria nell’UE


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Gli esperti sostengono che non viene prestata sufficiente attenzione allo stato dell’aria nell’UE. La Corte dei conti Europea ha pubblicato una relazione che evidenzia alcuni fatti allarmanti sulla situazione attuale. I risultati sono stati riassunti in un articolo apparso sul META, il canale di informazione dell’Ufficio Europeo dell’ambiente.
1° fatto: i sistemi di valutazione dell’aria non hanno gli stessi criteri in diversi paesi.
Gli indici di qualità differiscono da un paese all’altro, quindi lo stesso livello di inquinamento può essere considerato molto negativo in un paese e accettabile in un altro.
2 ° fatto: alcune stazioni di monitoraggio stanno chiudendo.
In alcune città in cui in passato è stata registrata una cattiva qualità dell’aria, ora semplicemente non c’è più alcun controllo poiché le stazioni di monitoraggio hanno interrotto la loro attività.
3 ° fatto: solo 4 paesi su 28 rispettavano i limiti per NO2, SO2 e PM nel 2016.
I revisori hanno indicato la necessità di spingere le procedure di infrazione contro i paesi che non sono conformi al diritto dell’UE. L’applicazione delle sanzioni è spesso lunga e non porta a cambiamenti significativi.
4 ° punto: è necessario concentrarsi maggiormente sulle fonti di inquinamento atmosferico.
Le fonti di inquinamento sono varie ma il rapporto evidenzia che gli impianti piu’ inquinanti, ad esempio, beneficiano di piani transitori che garantiscono loro il permesso di inquinare di piu’ rispetto ai livelli stabiliti.
5 ° punto: i limiti attuali di inquinamento atmosferico risalgono a 15-20 anni fa e devono essere adattati alle ultime raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità.
I suggerimenti del rapporto si concentrano sull’assicurazione dell’applicazione dei regolamenti esistenti, sull’armonizzazione dei valori limite della qualità dell’aria e sul monitoraggio dei criteri di localizzazione delle stazioni di monitoraggio da un paese all’altro.

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