Un sistema di tassazione del carbonio e dividendi potrebbe aprire l’era dell’indipendenza energetica pulita


Si torna a parlare di Carbon tax e carbon dividend. Lo fa The Guardian mettendo in luce come una tassa a monte sulle fonti energetiche ad alto tasso di inquinamento ed una sua ridistribuzione a valle potrebbe favorire l’economia cosiddetta Main Street (l’economia delle famiglie e delle piccole imprese). Agire sul clima, dice The Guardian, è molto più importante della salute della nostra economia energetica in generale. Il cambiamento climatico è la principale minaccia per le economie sviluppate, un acceleratore dei conflitti armati e una delle principali cause di migrazione di massa. I suoi effetti intensificano e prolungano le tempeste, la siccità, gli incendi e le inondazioni, con il risultato che negli Stati Uniti si è speso più per la gestione delle catastrofi nel 2017 che nei tre decenni precedenti, dal 1980 al 2010. Il Fondo Monetario Internazionale ha messo in guardia le nazioni che dipendono pesantemente dai combustibili fossili. Sovvenzionare con soldi pubblici le economie che sono molto dipendenti da questo tipo di fonte energetica sta mettendo a rischio la loro solvibilità futura. Allo stesso tempo la rapida espansione dei bond verdi, sta rendendo evidente come grandi investitori e banche siano interessati allo sviluppo della cosiddetta Clean Economy. Il finanziamento intelligente e sostenibile, spiega il quotidiano britannico, dovrebbe essere lo standard per gli attori del settore pubblico e privato a tutti i livelli entro 10 o 20 anni. Gli ex segretari del tesoro repubblicani James Baker e George Shultz hanno chiesto una strategia per il carbon dividend. E questa scelta potrebbe apportare miglioramento e trasparenza nel mercato. Anche con la produzione record di petrolio e gas, gli Stati Uniti dipendono ancora pesantemente da regimi stranieri che manipolano l’offerta e minano l’efficienza dei sistemi economici. 

This post is also available in: Inglese