Hyundai e Audi insieme per dare slancio all’auto a idrogeno


Negli ultimi anni le case automobilistiche si sono mobilitate per trovare soluzioni più ecologiche ed efficaci con l’obiettivo di sostituire i motori a combustione e di raggiungere gli obiettivi sulle emissioni imposti dall’Unione Europea per il 2025. Il mercato automobilistico ha inoltre visto la crescita e lo sviluppo esponenziale dei veicoli a batteria elettrica a scapito di quelle alimentate a idrogeno, anche se quest’ultima tecnologia risulta avere il vantaggio di richiedere un tempo minore per il rifornimento rispetto a quello impiegato dalle auto elettriche.  Al fine di promuovere lo sviluppo delle batterie a idrogeno, le case automobilistiche Hyundai e Audi hanno recentemente deciso di firmare un accordo che consenta loro di accedere liberamente alle rispettive tecnologie – coperte da brevetti – e di condividere componenti, come per esempio le nuove parti sviluppate da Audi, responsabile della tecnologia delle celle a combustibile a idrogeno del gruppo Volkswagen, uno dei più grandi costruttori di automobili al mondo. Infine, la Hyundai spera che, grazie al nuovo accordo, i costi di produzione di questi mezzi vengano ridotti, facendo così crescere la domanda per le automobili a idrogeno e rendere tale tecnologia redditizia. 

L’idrogeno tra le nuove sfide europee per aumentare l’utilizzo di gas rinnovabile


Secondo un recente studio pubblicato dalla società di consulenza Ecofys – e commissionato dal consorzio Gas for Climate – il 25% dell’attuale consumo di gas naturale in Europa può essere sostituito da gas rinnovabile entro il 2050. La ricerca ha individuato il ruolo di quest’ultimo in un sistema energetico completamente decarbonizzato e ipotizza che nel giro di circa trent’anni tutti i Paesi Europei avranno concentrato le loro risorse su una produzione da fonti rinnovabili e sull’adozione di sistemi di CCS (Carbon Capture and Storage) e CCU (Carbon Capture and Utilization) per gli impianti elettrici tradizionali. In questo modo le emissioni nette di carbonio saranno pari a zero. Inoltre, gli autori della ricerca hanno calcolato che è possibile aumentare la produzione di gas rinnovabile a 122 miliardi di metri cubi annui entro il 2050 e, se non si considerasse il settore industriale, basterebbe utilizzare 72 miliardi di metri cubi sui 122 totali per poter riscaldare gli edifici e produrre elettricità utilizzabile nei momenti di picco della domanda energetica, risparmiando così fino a 138 miliardi di euro. Infine, lo studio riporta una stima del potenziale di produzione sostenibile del biometano nell’Unione Europea: entro il 2050 sarà pari a 98 miliardi di metri cubi (1072 TWh) di energia all’anno mentre la produzione di idrogeno rinnovabile, che sfrutta l’eolico e il fotovoltaico, sarà pari a 24 miliardi di metri cubi.