Creata la prima pila a combustibile alimentata ad acido formico al mondo: nuova energia rinnovabile


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Tgcom24.mediaset.it – 28/03/2018


Energie-experten.org – 21/03/2017


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L’idrogeno che viene dall’acido formico


Nova.ilsole24ore.com – 03/03/2018

L’idrogeno che viene dall’acido formico

Il Canada introdurrà una tassa sul carbonio, innescando un possibile boom per l’economia Canadese


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Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha annunciato l’attuazione di una carbon-tax a partire dal 2019. Questa iniziativa è in linea con l’impegno assunto nel 2015. Il Canada, parte dell’accordo di Parigi, si è impegnato a ridurre l’inquinamento da carbonio del 30% al di sotto dei livelli del 2005 entro il 2030. Prima dell’introduzione della tassa sul carbonio, tuttavia, le misure previste per la riduzione delle emissioni erano giudicate altamente insufficienti, destinate a raggiungere solo una riduzione del 4% rispetto ai livelli di inquinamento di carbonio del 2005 entro il 2030.
Come conseguenza dell’introduzione della carbon tax in tutto il paese, il prezzo dell’energia aumenterà.
La benzina, ad esempio, raggiungerà un aumento del prezzo dell’8% nel 2022. Il prezzo del carbone, invece, dovrebbe più che raddoppiare. Il Canada, tuttavia, già utilizza ampiamente le energie rinnovabili, circa il 60% del proprio fabbisogno di energia è prodotto grazie all’idroelettrico. Solo il 20-25% dell’energia proviene dai combustibili fossili, quindi il settore energetico non sarebbe il più colpito dalle nuove misure. È, infatti, il settore industriale il responsabile di circa il 40% dell’inquinamento da carbonio del Canada.
Il governo ha capito che coprire i costi causati dai cambiamenti climatici è molto più costoso, soprattutto considerando i costi per danni alla salute e alle proprietà causati da eventi meteorologici estremi.
Come affermato in un articolo sul Guardian, si stima che, poiché l’ammontare della tassa sarà distribuito alla provincia che l’ha generato e il 90% delle entrate sarà restituito ai contribuenti per mezzo di sconti, l’aumento del costo energetico sarà più che compensato dagli sconti per il 70% delle famiglie canadesi.
Gli studi dicono che questo approccio può stimolare l’economia in quando il reddito disponibile aumenta.
Alcune province canadesi in passato hanno già adottato sistemi di tassazione sul carbonio e il governo si è reso conto che esse sono le stesse regioni che raggiungono i migliori risultati del PIL.

5 facts sullo stato dell’inquinamento dell’aria nell’UE


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Gli esperti sostengono che non viene prestata sufficiente attenzione allo stato dell’aria nell’UE. La Corte dei conti Europea ha pubblicato una relazione che evidenzia alcuni fatti allarmanti sulla situazione attuale. I risultati sono stati riassunti in un articolo apparso sul META, il canale di informazione dell’Ufficio Europeo dell’ambiente.
1° fatto: i sistemi di valutazione dell’aria non hanno gli stessi criteri in diversi paesi.
Gli indici di qualità differiscono da un paese all’altro, quindi lo stesso livello di inquinamento può essere considerato molto negativo in un paese e accettabile in un altro.
2 ° fatto: alcune stazioni di monitoraggio stanno chiudendo.
In alcune città in cui in passato è stata registrata una cattiva qualità dell’aria, ora semplicemente non c’è più alcun controllo poiché le stazioni di monitoraggio hanno interrotto la loro attività.
3 ° fatto: solo 4 paesi su 28 rispettavano i limiti per NO2, SO2 e PM nel 2016.
I revisori hanno indicato la necessità di spingere le procedure di infrazione contro i paesi che non sono conformi al diritto dell’UE. L’applicazione delle sanzioni è spesso lunga e non porta a cambiamenti significativi.
4 ° punto: è necessario concentrarsi maggiormente sulle fonti di inquinamento atmosferico.
Le fonti di inquinamento sono varie ma il rapporto evidenzia che gli impianti piu’ inquinanti, ad esempio, beneficiano di piani transitori che garantiscono loro il permesso di inquinare di piu’ rispetto ai livelli stabiliti.
5 ° punto: i limiti attuali di inquinamento atmosferico risalgono a 15-20 anni fa e devono essere adattati alle ultime raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità.
I suggerimenti del rapporto si concentrano sull’assicurazione dell’applicazione dei regolamenti esistenti, sull’armonizzazione dei valori limite della qualità dell’aria e sul monitoraggio dei criteri di localizzazione delle stazioni di monitoraggio da un paese all’altro.